Storia di Fès
La fondazione di Fès si attribuisce al re Idris I, che verso il 791 d.C. stabilì la capitale del suo regno sulla sponda destra del fiume Fās, dove oggi sorge il Quartiere Andaluso.
Medioevo
Poco dopo la fondazione, suo figlio Idris II fece costruire un nuovo insediamento sulla sponda opposta del fiume e vi stabilì la nuova capitale.
Nel 812 d.C. si insediarono a Fès numerosi andalusi cacciati dagli Omayyadi del Califfato di Cordova, mentre nel 824, a causa di una ribellione nell'antica città di al-Qayrawan, in Tunisia, ci fu una forte emigrazione di arabi che, da quel momento, diventò il gruppo etnico predominate della città.
L'affluenza di popolazioni provenienti dal Nord Africa e da al-Andalus fece di Fès un vivace centro intellettuale e l'importanza della città crebbe sia durante la conquista almoravide, avvenuta verso il 1069, che sotto gli Almohadi, anche se entrambe le dinastie mantennero Marrakech come capitale del proprio regno.
Fès tornò poi ad essere capitale sotto i Merinidi che, nel 1250, la conquistarono e avviarono l'edificazione di un nuovo insediamento, che al principio prese il nome di "Madīnat al-Bayḍāʾ" (la città bianca), cambiato poi in Fes el-Jdid (Fès la Nuova) per distinguerla dalla preesistente Fes el-Bali (Fès la Vecchia).
Durante il sultanato di Abu er-Rabi e del suo successore, che regnò fino al 1330, Fès visse un'epoca di grande prosperità, che coincise con la costruzione di numerosi palazzi e l'apertura di molte scuole coraniche. La sua università, Al-Qarawiyyin divenne il centro di studi più importante del mondo occidentale, un vero punto di riferimento per studiosi mussulmani e cristiani provenienti da tutta Europa.
Agli inizi del XV secolo, la città fu dotata di una Mellah, un apposito quartiere pensato per accogliere gli ebrei che emigravano a Fès, mentre nel 1465, lo scoppio di una rivolta pose fine alla dominazione dei Merinidi e sancì il passaggio di potere alla dinastia Wattasidi, che restò in auge fino al 1544. In questo modo, il Marocco si divise in due: al nord il sultanato wattaside e al sud, unna nuova forza emergente, i Sadiani.
Quando Granada fu riconquistata dai re Cattolici, nel 1492, giunse a Fès un nuovo flusso migratorio di ebrei sefarditi e di arabi, che si videro obbligati ad una conversione forzata al cristianesimo o a lasciare la Spagna.
Parzialmente distrutta da un terremoto nel 1522, Fès cominciò ad assistere al proprio declino, che si rese ancora più evidente quando, nel 1544, fu conquistata dai Sadiani, che riportarono la capitale a Marrakech, dando inizio ad un periodo di conflitti e rivalità tra le due città.
Età moderna e contemporanea
Durante il XIX secolo Fès conobbe un periodo di relativa pace che favorì il suo sviluppo come centro commerciale.
Nel 1912, la maggior parte del Marocco passò sotto il Protettorato Francese. Risalente a questo periodo è la parte moderna della città che oggi conosciamo come Ville Nouvelle, costruita seguendo un modello architettonico e urbanistico di chiaro stampo occidentale.
Dopo l'Indipendenza del Marocco, avvenuta nel 1956, il nuovo stato scelse di stabilire definitivamente la capitale a Rabat, a discapito di Fès, che perse importanza ed entrò in una fase di decadimento, frenato in parte nel 1981, quando la città venne dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.